BLIND GUARDIAN: The God Machine Tour 2023 (Testo di Giovanni Cionci, Foto di Tommaso Notarangelo)
Dopo ben 7 anni di assenza dai palchi italiani, i Blind Guardian sono finalmente tornati nel nostro Paese con il God Machine Tour 2023. Due date, due straordinari concerti, rispettivamente presso l’Alcatraz di Milano il 2 ottobre e l’Orion di Roma il 3 Ottobre. Due serate davvero speciali e ricche di emozioni, che ci accingiamo a raccontarvi attraverso le parole del nostro Giovanni “GianRock” Cionci” (presente al concerto milanese) e le foto del nostro Tommaso Notarangelo, che ha immortalato la band sul palco capitolino.
Il pubblico dell’Alcatraz, celebre locale milanese di via Valtellina, accoglie il ritorno dei Bardi di Krefeld con grandissimo entusiasmo: gli spettatori accorsi sono davvero tanti, e prevalentemente trentenni o poco meno..dato piuttosto curioso, considerando che la maggior parte degli spettatori non era ancora nato ai tempi della pubblicazione del primo album, Battallions of Fear, avvenuta nel 1988.
La serata è aperta dagli Scardust, metal band israeliana per al prima volta in Italia. Guidati dalla carismatica frontwoman Noa Gruman (che dietro il microfono alterna con perizia scream, voce pulita, operistica e growl) i musicisti israeliani scaldano subito il pubblico, con una proposta musicale davvero interessante, che fonde progressive e symphonic metal, oltre ad elementi “terzi”, e che conquista prontamente gli spettatori. Non a caso, l’ultimo brano si conclude con un vero bagno di folla. Davvero bravi!
Rapido cambio palco e, puntuali come un orologio svizzero, alle 21:00 si spengono le luci: sul telo bianco che si frappone tra il palco e gli spettatori cominciano a ruotare le immagini di quattro dragoni, sormontate dal nome della band: l’entusiasmo è già alle stelle quando, sulle note di Imaginations from the Other Side il drappo cade e i musicisti si rivelano agli spettatori. Le chitarre incalzanti di Andrè Olbrich e di Marcus Siepen, supportate dalla grintosa sezione ritmica, composta da Frederik Ehmke alla batteria e Johan van Stratum al basso, e dal tappeto sonoro delle tastiere di Michael Schuren, preparano il terreno all’ingresso del frontman Hansi Kürsch, padre fondatore della band assieme ad Olbrich. La voce di Kürsch, che appare subito in forma, ora aggressiva, ora pulita, si alterna con i cori dei compagni di band. Sono i cori il vero marchio di fabbrica della band teutonica. E proprio sui cori si compirà il vero miracolo della serata, come vedremo tra un attimo.
Infatti, dopo una serrata Blood of the Elves, tratta dall’ultimo album (The God Machine – Nuclear Blast 2022), l’istrionico Kürsch saluta gli spettatori ed inizia subito ad arruffianarseli : “Per fortuna voi italiani siete tutti natural born Opera singers…esattamente quello di cui abbiamo bisogno per rendere leggendaria questa serata! Ci aspetta un viaggio epico, so che possiamo portarlo a termine insieme!“.
E il pubblico, che non aspetta altro, risponde immediatamente: partono le note della leggendaria Nightfall, tratta dallo splendido “Nightfall in the Middle Earth”, forse il più Tolkieniano degli album della band teutonica..e davanti al palco ci sono già una selva di mani protese verso il cielo e centinaia di voci pronte ad intonare in coro i versi del brano: il volume è talmente alto che quasi viene sovrastata la voce di Kürsch, visibilmente colpito dall’effetto a valanga suscitato dalle sue parole. E questa incredibile partecipazione di pubblico persiste per tutto il concerto, durato quasi 2 ore piene: uno dei picchi si raggiunge quando, imbracciate per la seconda volta le chitarre acustiche (la prima volta per Skalds and Shadows), Kürsch dichiara che si aspetta, con il prossimo brano, di potersi riposare e di non dover fare quasi nulla..e così è: parte l’arpeggio dell’attesissima The Bard’s Song.. e il cantante lascia il microfono al pubblico, che fa quasi tutto.
La band prosegue la sua marcia trionfale: piovono gli assoli chirurgici di Olbrich, i riffoni di Siepen e le martellate di Ehmke.. e, per la gioia del pubblico, si va a ripescare dalle origini anche la seminale Majesty, dal ritmo serratissimo, vero manifesto power metal: urla di incitamento, applausi, gente che fa crowd surfing: è veramente una splendida festa. E l’entusiasmo non accenna minimamente a spegnersi, anzi.. infatti dopo la consueta “finta” uscita di scena, e il successivo rientro sul palco tra applausi scroscianti, la band omaggia il pubblico con non uno, non due, non tre, ma addirittura quattro brani..e il concerto si chiude con le ovviamente scontate, ma non per questo meno attese, Valhalla e Mirror Mirror, anche queste cantate tutte in coro da un esercito di armigeri elfici pronti alla battaglia.
In definitiva, un ritorno davvero atteso e splendidamente riuscito: una band ancora in gran forma, con un pubblico davvero fedele e combattivo: un mix davvero perfetto. Kürsch dichiara che torneranno presto in Italia..e considerando il livello della serata e la risposta di pubblico, non abbiamo ragione di dubitarne: stiamo già lucidando le armature!
Questa la setlist dello show:
- Imaginations from the Other Side
- Blood of the Elves
- Nightfall
- The Script for My Requiem
- Violent Shadows
- Skalds and Shadows
- Time Stands Still (At the Iron Hill)
- Deliver Us from Evil
- The Bard’s Song
- Majesty
- Traveler in Time
- Sacred Worlds
- Lord of the Rings
- Valhalla
- Mirror Mirror
Vi lasciamo alla gallery del nostro Tommaso Notarangelo.
In apertura al concerto all’ Orion di Ciampino (Roma) il gruppo dei Scardust.