PHIL CAMPBELL AND THE BASTARD SONS: live al Druso

PHIL CAMPBELL AND THE BASTARD SONS: live al Druso (Testo e foto di Giovanni “Gian Rock” Cionci)

Una serata davvero speciale al Druso, lo scorso 28 Settembre: è infatti attesa una vera leggenda del rock, Phil Campbell. Sì, proprio il reduce dei Motörhead, colui che, a parte ovviamente Lemmy, ha avuto la militanza più lunga tra le fila della storica band inglese.

Dopo la dipartita del compianto Kilmister (28 Dicembre 2015) e la definitiva fine dei Motörhead, mentre Mikkey Dee volava in Germania per occupare lo sgabello dietro le pelli dei teutonici Scorpions, nel 2016 il chitarrista gallese decideva di creare un nuovo progetto con i suoi tre figli, denominato ironicamente proprio Phil Campbell and the Bastard Sons. Assieme al glorioso papà, Todd (chitarra), Tyla (basso) e Dane (batteria), con alla voce dapprima di Neil Starr e poi, dal 2021, di Joel Peters.

Ed è proprio questa la formazione che si presenta sul palco del Druso. Il locale è abbastanza affollato, anche se non completamente sold out, e sulle magliette della maggior parte dei presenti, ovviamente, campeggia l’effige di Snaggletooth, o, per esser più precisi, del War-Pig.

La band si presenta con We’re the Bastards, con il riff iniziale di Campbell che subito fa fumare il Marshall JVM Satriani alle sue spalle, mandando in visibilio gli spettatori già eccitati.. e la verve di Joel Peters fa il resto.

Segue Schizofrenia, tratta dall’ultimo album Kings of the Asylum..e si arriva subito al cuore della festa, con la prima attesissima cover dei Motörhead, Going to Brazil: neanche 3 minuti di puro divertimento per musicisti e spettatori, che accompagnano la band con urla e applausi scroscianti..e, ovviamente, è solo la prima delle cover della storica band inglese snocciolate durante la serata.

Ad essa infatti fan seguito Born to Raise Hell, Rock Out e le immancabili Ace of Spades e Killed by Death, inframmezzate a brani dei Bastard Sons e a qualche sorpresa, come la “cover della cover” di Heroes di David Bowie (uno degli ultimi brano registrati dai Motörhead, durante le sessioni di Bad Magic del 2015). Neanche a dirlo, in tutte le occasioni, alle prime note, il pubblico esplode.

Grandissimo l’affiatamento sul palco, con Phil Campbell che resta, sornione, sulla sinistra per quasi tutto lo show, il volto seminascosto dalla visiera del suo cappello delle Frecce Tricolori e la maglietta dei Druso Vampires sotto l’immancabile giubbotto di pelle..con brevi incursioni dal lato opposto, scambiandosi coi figli Todd e Tyla, che invece si muovono continuamente, mentre Dane pesta con precisione chirurgica..e uno straordinario Peters arringa le folle e nello stesso tempo regala emozioni interpretando con energia e graffiante perizia sia i brani dei Motörhead che quelli dei Bastard Sons.

E dopo la già citata Killed by Death (scelta non casuale, trattandosi di uno dei primissimi brani scritti e registrati da Campbell con i Motörhead, nei londinesi Britannia Row Studios dei Pink Floyd, nel lontano 1984).. viene scelto proprio uno dei nuovi brani dei Bastard Sons, Maniac, per salutare il pubblico.

Uno show davvero esplosivo, saturo di energia, entusiasmo e talento..e un’occasione davvero imperdibile per i tanti, soddisfattissimi fan dei Motörhead, di poter veder risorgere, anche solo per una sera, la loro musica intramontabile.

Ad aprire la serata Venus Mountains e Fury.

Questa la setlist dello show:

  • We’re the Bastards
  • Schizophrenia
  • Going to Brazil
  • Freak Show
  • Born to Raise Hell
  • High Rule
  • Hammer and Dance
  • Dark Days
  • Ace of Spades
  • Strike the Match
  • Heroes
  • Rock Out
  • Ringleader
  • Killed by Death
  • Maniac

Vi lasciamo alla gallery del nostro Giovanni “Gian Rock” Cionci.


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Giovanni Cionci

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