LARKIN POE: Live al Fabrique (Testo e Foto di Giovanni “GianRock” Cionci)
Lo scorso 4 Novembre, presso il Fabrique di Milano, abbiamo assistito all’unica data italiana del tour delle Larkin Poe, duo blues di Atlanta composto dalle sorelle Megan e Rebecca Lovell.
The SheepDogs
Ad aprire la serata, i canadesi The Sheepdogs, band che mescola con perizia una base southern rock con elementi country, assolutamente in linea con il tema musicale della serata. La band cattura subito l’attenzione degli spettatori, con perizia tecnica e capacità di tenere il palco. Bravi!











Larkin Poe
Non è la prima volta che le sorelle Lovell si esibiscono in Italia, e non è affatto un caso che si siano già conquistate un buon seguito di fan: affiatatissime sul palco, con una proposta che attinge alla tradizione blues delle origini, spruzzata di elementi bluegrass, rock-blues, southern e country, il tutto condito da un sound davvero corposo. L’interazione tra le due è pressoché perfetta, due facce della stessa medaglia: Rebecca sul palco è la più dinamica e carismatica, si muove spesso da un lato all’altro, interagisce con gli spettatori e li incanta con una voce potente ed energica (nonostante la sua figura esile), che sa in certi passaggi anche ripulirsi e ingentilirsi, ma che non manca di graffiare nei momenti opportuni, senza, in tutto questo, mai mollare la sua Stratocaster, da cui trae a ripetizione gran bei riffonni blues, corposi ed energici. Megan, meno effervescente e dinamica della sorella, e con voce più delicata, è in realtà quella che con la sua Lap Steel Guitar, domina spesso la scena musicale dei brani, facendo da base per le incursioni di Rebecca e regalando nello stesso tempo ottimi assoli. E’ proprio la fusione del sound dell’una e dell’altra a rendere così interessanti i brani delle Larkin Poe: qui non siamo di fronte ai virtuosismi di uno Steve Ray Vaughan o di un Philip Sayce, è la ritmica a dominare i pezzi, ma una ritmica veramente ben fatta, arricchita meravigliosamente da sound della lap steel, spesso protagonista. Ovviamente a tutto questo si unisce un’ottima sezione ritmica, con basso e batteria che supportano in tutto e per tutto l’operato delle Lovell, dando corpo e sostanza ai brani. In definitiva, il risultato è davvero eccellente.
La scaletta attinge un po’ da tutti gli album delle sorelle della Georgia, ma concentra l’attenzione sull’ultimo “Blood Harmony” , pubblicato nel 2022. Non manca un intermezzo acustico ed intimo, con i quattro musicisti che si accentrano sul palco per regalare agli spettatori tre brani in versione bluegrass, tra cui una splendida cover della storica Crocodile Rock.
Tutta la restante parte dello show è pura energia: in rapida successione si susseguono Holy Ghost Fire (in cui intro e strofa strizzano più volte l’occhio alla storica Godzilla dei Blue Oyster Cult), le energiche Bad Spell, e Wanted Woman ed infine la bellissima Bolt Cutter & the Family Name. Come encore, viene scelta la più intima, ma non per questo meno intensa, Deep Stays Down.
Sono tantissimi, e più che meritati, gli applausi e le grida che salutano le sorelle della Georgia, che ci hanno regalato un concerto davvero sopra le righe, e che ci auguriamo davvero di poter rivedere in Italia il prima possibile.
Questa la setlist dello show:
- Strike Gold
- Kick the Blues
- Summertime Sunset + Jessica
- Georgia Off My Mind
- Preachin’ Blues
- She’s a Self Made Man
- Back Down South
- Blue Ridge Mountains
- Might As Well Be Me
- Southern Comfort
- Crocodile Rock
- Holy Ghost Fire
- Bad Spell
- Wanted Woman/AC DC
- Bolt Cutters & The Family Name
- Deep Stays Down
Vi lasciamo alla gallery del nostro Giovanni “GianRock” Cionci.





















