THE WINERY DOGS: Live in Bologna (Testo e Foto di Giovanni “GianRock” Cionci)
Lo scorso 1 Novembre, secondo appuntamento nostrano, presso l’Estragon di Bologna (dopo la data estiva milanese dello scorso 22 Giugno), con il tour dei The Winery Dogs, il super-trio composto da tre dei più apprezzati e noti musicisti in circolazione: Richie Kotzen, chitarrista sopraffino ed estremamente versatile, dotato inoltre di una voce pazzesca (che ricorda molto, ma MOLTO, lo splendido timbro del compianto Chris Cornell) che, nella sua lunga carriera è passato con nonchalance dall’hard rock dei Poison e dei Mr. Big allo straordinario mix di generi della sua lunga ed impressionante carriera solista, in cui il rock si mescola con funk, soul, blues, fino al jazz; Billy Sheehan, anche lui virtuoso del basso, fondatore e da sempre al servizio dei Mr. Big, ma con carriera costellata da una miriade di progetti paralleli (Talas, David Lee Roth, Niacin, Sons of Apollo), e collaborazioni con i musicisti più disparati; Mike Portnoy, uno dei più importanti batteristi prog degli ultimi 30 anni, fondatore dei Dream Theater (in cui è rimasto fino al 2009), e anch’egli con un impressionante numero di progetti e collaborazioni illustri (Liquid Tension Experiment, Transatlantic, Flying Colors, Adrenaline Mob, The Neal Morse Band, Sons of Apollo, solo per citarne alcuni). Proprio negli ultimi giorni, inoltre, come ormai quasi tutti sapranno, il batterista statunitense è stato al centro delle cronache musicali di tutto il mondo, dopo l’annuncio del suo ritorno tra le fila della sua storica band progressive metal. Insomma, già prima di entrare sappiamo che ci sono tutti gli elementi per una serata straordinaria. Non a caso, il locale bolognese è quasi soldout.
Gennaro Porcelli
Ad aprire la serata, un grande chitarrista nostrano, che già abbiamo avuto modo di apprezzare sul palco del Pistoia Blues Festival qualche mese fa (vedi QUI): Gennaro Porcelli. E’ forse uno dei più rappresentativi talenti del panorama blues italiano, che oltre ad essere chitarrista di Edoardo Bennato dal 2005, vanta uno straordinario successo anche all’estero, risultando apprezzatissimo proprio nella terra del blues per eccellenza, gli USA, ed una carriera costellata da collaborazioni illustri. Assieme alla sua band, con la consueta verve e maestria, regala brani intrisi di tradizione americana, da Chicago a Memphis, passando per New Orleans. Commossa la dedica al Maestro ed amico Johnny Winter, icona albina del blues made in USA, scomparso nel 2014.
Magistrale!
The Winery Dogs
Si spengono le luci ed ecco, finalmente, il momento tanto atteso: i tre virtuosi salgono sul palco tra gli applausi e partono subito alla grande con l’adrenalinca Gaslight, tratta dall’ultimo album III: bastano le prime note per capire che si preannuncia un concerto eccezionale, l’intesa tra i tre musicisti, benché appena entrati in scena, è già pressoché perfetta, i suoni sono ottimamente calibrati, Kotzen tira subito fuori una voce strepitosa…ma dopo solo un paio di minuti è proprio lui a bloccare i compagni con un perentorio gesto della mano: c’è un’emergenza sanitaria tra il pubblico. Tutto si interrompe per permettere l’intervento dei soccorsi. La band esce momentaneamente di scena per poi rientrare ad emergenza terminata. Un gesto davvero di gran signorilità. Applausi meritati!!!
Il concerto può finalmente cominciare: il trio statunitense torna sul palco..e stavolta niente e nessuno potrà fermarli. Una scaletta che attinge da tutti i tre album pubblicati dalla band, e organizzata in modo da dare libero sfogo alla maestria dei tre musicisti: la graffiante voce di Kotzen e il suo elegante chitarrismo guidano gli spettatori brano dopo brano, mentre Billy Sheehan compie le sue funamboliche evoluzioni sulla tastiera del basso..e Portnoy suggella il tutto dietro le pelli, come solo lui sa fare. Non mancano lunghi assoli che mettono ancora più in luce le ultraterrene capacità dei tre musicisti..e quando, dopo Oblivion, giunge il momento dell’encore, sono davvero impressionanti gli applausi e le grida degli spettatori, che bramano più di ogni altra cosa qualche assaggio in più..ovviamente, richiesta prontamente accolta: si chiude in bellezza con Regret ed Elevate.
Si riaccendono le luci e gli spettatori, alla spicciolata, cominciano a guadagnare lentamente l’uscita, ragazzi di scarsi 20 anni accanto a 70enni, tutti entusiasti, ennesima dimostrazione del fatto che la vera Musica, quella fatta seriamente da musicisti competenti, è un vero e proprio ponte transgenerazionale, che mette d’accordo tutti. E la magia della musica dei The Winery Dogs (che speriamo di rivedere quanto prima in Italia) è proprio questa.
Questa la setlist dello show:
- Gaslight
- Xanadu
- Captain Love
- Hot Streak
- Desire
- Mad World
- Stars
- Damaged
- The Other Side
- The Red Wine
- I’m No Angel
- Oblivion
- Regret
- Elevate
Vi lasciamo alla gallery del nostro Giovanni “GianRock” Cionci.