A DAY OF DARKNESS – Live report @ Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI) – 13-01-2024

LIVE REPORT – A DAY OF DARKNESS @ Slaughter Club – Paderno Dugnano (MI) – 13-01-2024
NOCTURNAL DEPRESSION + NECROMASS + BLAZE OF SORROW + TICINUM + HOMSELVAREG + UNVIAR
Scritto da Cerutti Giacomo

Dopo aver avuto l’onore di ospitare il leggendario Abbath, lo Slaughter Club è di nuovo teatro di una serata all’insegna del black metal, in quanto la NIHIL Productions, Orion Agency, Daemon Star e Wine And Fog, hanno unito le forze per creare un nuovo evento il cui nome è già una garanzia… A DAY OF DARKNESS.

Gli headliner della serata sono i NOCTURNAL DEPRESSION, i quali avevano già partecipato all’EASTER DISASTER FEST nel 2022, riscontrando un buon successo quindi è un gradito ritorno, mentre il resto del bill è composto rigorosamente dalle nostre band.

Il nostro panorama underground, è come un calderone che ribolle di numerose band, la NIHIL Productions e soci giustamente hanno voluto dare luce ad alcune alle tante piccole realtà, scegliendo gli UNVIAR, HOMSELVAREG, TICINUM e BLAZE OF SORROW.

Ma prima degli headliner si esibirà una band storica del black metal italiano ovvero i NECROMASS, ormai penso sia chiaro che stasera la fiamma del black metal splenderà nelle tenebre, non resta che tuffarci nel buio e vedere come si è svolto l’evento.

L’arduo compito di aprire l’evento spetta agli UNVIÂR, progetto nato nel 2017 dall’idea di Manuel Scapinello e Giulia Zuliani, che quest’anno hanno completato la formazione e pubblicato subito l’EP Falisjis.

Entrando in scena preceduti dall’intro la poca gente presente si avvicina al palco, partendo con Unviâr danno un assaggio del loro black metal, i due brani dell’EP ovvero Unviâr e Corints sono di lunga durata, le cui tempistiche variano da ritmi spiazzanti composti da riff oscuri alternati a parti lente e armoniche, sempre accompagnati da linee melodiche.

La ritmica ad opera di Daniele Tollon e Manuel, è sostenuta dalle variabili parti di batteria tenute dalla tenace Giulia, mentre Luca Franzin amalgama il tutto con spesse linee di basso, infine il frontman Daniele completa i pezzi con un growl sporco.

La loro presenza scenica è statica e l’interazione è minima, probabilmente è una scelta stilistica anche se un po’ di dinamicità non guasterebbe, complessivamente i pezzi sono stati apprezzati e applauditi compreso l’inedito Disglaç, questa band emergente del Friuli-Venezia Giulia è riuscita ad aprire degnamente la serata.

Setlist:
Unviâr
Disglaç
Corints

La serata prosegue con gli HOMSELVAREG nati nel 2004 a Como, forti della pubblicazione del terzo disco Ventunesimo secolo uscito quest’anno, presentandosi di fronte al pubblico leggermente aumentato, dopo l’intro iniziano con Contronatura alzando il muro di suono.

Rapidamente dilagano i riff serrati scagliati dai chitarristi Vestigian e Gerion, rafforzate da Neil al basso mentre la batteria martellante di Goraath non lascia scampo, infine il black sound è sfregiato dallo scream grezzo del frontman Plague, unico originale della formazione che negli anni ha subìto qualche cambio.

Il repertorio si concentra sul nuovo disco, dal passato eseguono solo Senza via d’uscita tratta dal secondo lavoro Catastrofe del 2010, sicuramente hanno dato un ulteriore spinta alla serata, il pubblico applaude a tutti i pezzi sino alla conclusiva Quiescenza, dato che a causa di ritardi è stata tagliata la canzone finale La caccia.

Setlist:
Intro
Contronatura
Rinascita
Senza via d’uscita
La terra e l’ignoto
Quiescenza

L’affluenza al locale aumenta ancora e adesso passiamo alla parola ai TICINUM, altre realtà emergente nata nel 2022 a Pavia, ma con già all’attivo il debut album A’ la porta di cént tùr uscito quest’anno.

Per chi come il sottoscritto non li conosce, si aspettava di vederli entrare in scena con il tipico look blackster, invece indossano mantelli di tela cappelli o maschere, esordendo con Bargniff danno inizio allo show.

Il loro particolare sound fa capire il collegamento con il look adottato, si tratta di una miscela di più generi a cominciare dai riff travolgenti, tracciati da Rattenkonig e Liutprand Nictus che danno una forte impronta epic, senza mai far mancare la melodia tramite assoli o l’aggiunta di basi.

A seconda dei pezzi la ritmica s’indurisce grazie alla spinta del black metal, sempre cementata dalle linee di basso emesse da Agilulf, mentre l’uso del mandolino da parte del frontman Theeleb Corax porta l’influenza folk, che si abbina ai testi che parlano di leggende e folclore medievale.

Complessivamente hanno creato un sound originale dalla forte personalità, che definirei “pesantemente allegro” dato che in base all’andamento dei pezzi, si può passare dal pogare al ballare e questo grazie anche al costante pestaggio di piatti e pelli di Rusruvént.

Infine la parte black è enfatizzata dallo scream sporco e graffiante di Theeleb Corax, il quale canta in dialetto ulteriore segno distintivo.

Pezzo dopo pezzo accendono l’entusiasmo del pubblico, che li ripaga con forti applausi sino alla conclusiva Strali di nera saetta. I nostri pavesi si sono sicuramente differenziati dalla massa, speriamo di rivederli in contesti ancora più appropriati come il Malpaga e il Paganfest.

Setlist:
Bargniff
Il muto dall’accia al collo
Mug’ D’Oss Därnà
Al pont dal sìur di fìamm
Strali di nera saetta

La serata procede con i mantovani BLAZE OF SORROW nati nel 2007, anche loro quest’anno promuovono il nuovo disco Vultus Fati ben il settimo, di fronte al pubblico numeroso prendono posizione sulle note di Furia.

Loro appartengono alla branchia dell’atmospheric black metal, l’aria si appesantisce mentre le chitarre di Peter e A. S., ci scaraventano addosso riff violenti accompagnati da fredde melodie, tenute assieme da pressanti linee di basso a cura di V.

La ritmica è ben sostenuta dal batterista N. preciso e potente, ma l’aggressività talvolta è stemperata da dolci armonie, il frontman Peter completa i pezzi con un growl massiccio, procedono diretti sparando un pezzo dopo l’altro.

Avendo poco tempo a disposizione non possono spaziare su tutta la discografia, quindi traggono pezzi da Vultus Fati e da Echi e con l’omomima title track, chiudono il live riscontrando buon successo e meritati applausi.

Setlist:
Furia
Flammae
Nel vento
Aion
Il soffio del sole
Echi

Siamo giunti alla penultima band della serata nonché ultima italiana, diamo il benvenuto ai massacranti NECROMASS direttamente da Firenze, i quali sicuramente hanno richiamato molti fans e dopo l’intro Meo penis in tua vulva, attaccano con (An Animal) Forever dandoci subito una mazzata.

La prima di una lunga serie perché posso anticipare che non ci daranno tregua, lanciando bombe tratte dai loro tre dischi inclusa Fair Of Blasphemy, presa dall’EP Ordo. Equilibrium. Nox del 2015, inoltre per l’occasione festeggiano i trent’anni di attività.

La ritmica è un susseguirsi di riff micidiali graffiati da penetranti assoli, sfocianti dalle sei corde di JC Chaos e Nicola Bianchi i quali inseriscono anche dolci melodie, creando degli stacchi netti in mezzo a tanta violenza, tenuta saldamente dai giri di basso sferrati da Ain Soph Aour.

I riff sono enfatizzati da Black Wizard che dietro le pelli si dimostra un carro armato, il frontman Ain Soph Aour oltre alle corde del basso spreme quelle vocali, forgiando uno scream maligno da togliere il fiato, infine nell’angolo destro del palco è presente un tastierista con mantello nero e maschera da diavolo, che purtroppo non si è mai sentito ed è un peccato perché sarebbe stato un valore aggiunto.

I fans acclamano a gran voce hit come Sodomatic Orgy Of Hate, Vibrations Of Burning Splendour, Sadomasochist Tallow Doll, inneggiano cori dando il massimo supporto sino a Ad Luciferis Vim.

Questo pezzo che segna la fine di un’esibizione di alto magnitudo, oltre al coronamento di trent’anni di storia del nostro black metal, ripagati con entusiasmo dal numeroso pubblico.

Setlist:
intro Meo penis in tua vulva
(An Animal) Forever
Dawn Of The Silver Star
Black Mass Intuition (Atto 1: Introibo ad Altare, Atto 2: Silver Reign)
Sodomatic Orgy Of Hate
Vibrations Of Burning Splendour
Unpure
Fair Of Blasphemy
Mysteria Mystica Zothyriana 666
Sadomasochist Tallow Doll
Ad Luciferis Vim

Dopo aver assistito all’esibizioni delle band che il nostro paese ci ha offerto, il popolo blackster è in tensione per l’arrivo dei tanto attesi headliner, una volta che il palco è sistemato fa la sua apparizione il frontman Lord Lokhraed.

Introducendo l’esibizione sugli accordi di And The Forest Answers To My Call, viene raggiunto dai compagni e con uno squillante “Buonasera Italia!”, i NOCTURNAL DEPRESSION aprono i portali dell’atmospheric depressive black metal.

Irrompendo con Tides Of Despair, title track e unica canzone tratta dall’ultimo omonimo disco del 2019, ci trasportano in fredde terre desolate accompagnati da ritmiche glaciali intrise di melodie malinconiche, dispensate da Lord Lokhraed e Sattvahr alternando tempistiche più o meno terremotanti.

Alcuni pezzi presentano spettrali arpeggi prima che la canzone esploda nuovamente, il sound è addensato dalle ruvide linee di basso curate da Algol, session musician come il batterista Tommaso che tormenta piatti e pelli costituendo una solida base.

Lord Lokhraed è l’unico originale dalla nascita nel 2004, tiene in pugno i fans grazie al suo scream incendiario e potere di coinvolgimento, sottolineo la sua bravura alla chitarra dato che ha la mano sinistra con solo due dita malformate, inoltre annuncia che quest’anno celebrano i vent’anni di carriera.

L’esibizione procede al meglio e traggono canzoni da quasi tutti i dischi, inclusa When My Time Has Come To Die dall’ultimo omonimo EP uscito nel 2022, la risposta generale del pubblico è assolutamente positiva, anche durante Nostalgia tenebrosa e struggente ballad.

Lord Lokhraed e compagniconcludono uno show di altissimo livello con Hear My Voice… Kill Youself, ritirandosi a testa alta per aver soddisfatto ogni singolo fan, e, aver chiuso degnamente l’A DAY OF DARKNESS.

Posso confermare che l’A DAY OF DARKNESS ha riscontrato il successo sperato, grazie all’impegno e passione dimostrata dalle nostre band, che hanno tenuto alto l’onore del black metal italiano, e, ovviamente sinceri complimenti ai NOCTURNAL DEPRESSION per la loro professionalità.

Ringraziamo la NIHIL Productions, Orion Agency, Daemon Star, Wine And Fog e tutto lo staff dello Slaughter Club per aver organizzato questo fantastico evento, sperando che possa diventare un appuntamento annuale come il Black Winter Fest. Alla prossima!

Setlist:
Intro And The Forest Answers To My Call
Tides Of Despair
Acédie
Spring
When My Time Has Come To Die
Nostalgia
Dead Children
Her Ghost Haunts These Walls
Hear My Voice… Kill Youself


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Giacomo Cerutti

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