La band scozzese Arab Strap è sempre stata al passo con i tempi e, pur rimanendo fedele al proprio suono, negli anni si è evoluta. Anche questo nuovo album, I’m totally fine with it don’t give a f*** anymorene, rappresenta un’ottima prova. Il titolo prende spunto da un famoso libro del sociologo Marshall McLuhan: “Il medium è il messaggio”.
La opener inizia con dei rumori di fondo che richiama dei suoni desueti (il suono del modem fine anni 90), che fanno pensare ad una linea di confine, un modo per distinguere il mondo off line dal mondo on line.
Non mancano mai le melodie, ma stavolta l’utilizzo dell’elettronica è più presente.
Già la seconda traccia (Bliss) spinge molto su questa direzione, quasi un post punk/electro; in Summer season c’è tutta la loro indole synth-wave. E poi la stupenda mid-tempo di Hide your fires, con il basso pulsante a tenere il tempo.
Non sono di meno le ballate malinconiche come Safe & Well o Molehills, che rimandano a certe raffinatezze tipiche dei National.
Ma il trono di song of the year va attribuito a Strawberry Moon, brano stupefacente, che riesce a mettere in mezzo a tante chitarre elettriche “hard rock” una mazzata robotica di androidiana memoria. Le liriche recitate di Moffat (che alterna spoken e cantato) si inseriscono alla perfezione dentro una cornice indietronica di altissimo livello.
Un lavoro solido senza un punto debole, con una dinamica di fondo che rende il disco più piacevole (e pop) pur essendo presenti tante sfumature ed influenze diverse.
Score
Artwork
Concept
Potenzialità
Tracklist
- Allatonceness
- Bliss
- Sociometer Blues
- Hide Your Fires
- Summer Season
- Molehills
- Strawberry Moon
- You’re Not There
- Haven’t You Heard
- Safe & Well
- Dreg Queen
- Turn Off The Light