Il 12 luglio all’Alcazar Garden di Roma si è esibita Mille, con la sua inconfondibile voce, la sua chioma infuocata e il sapore vintage dei suoi irresistibili brani. Ha calcato il palco di bianco vestita con una morbida camicia stretta dentro ad iconici pantaloni a zampa d’elefante abbracciando il pubblico con la sua ironia e le sue movenze teatrali ma allo stesso tempo delicate. Di tutt’altro tenore sono le sue canzoni, dai testi espressivi e dissacranti figli di un sentire profondo e di esperienze di vita reali ma anche divertenti come la sua musica, che ti trascina e ti fa ballare anche se non ti va.
Apre il live con MUSICA JAZZ, brano in cui sfodera le sue doti canore che le permettono di eseguire vocalizzi da aria della Regina della Notte per poi proseguire con la nuova 146 in cui, alla stregua di un vero inno, ammonisce: “Io non riesco a respirare in questo mare di cazzate” trascinando con sé il consenso (soprattutto femminile) del folto pubblico che accerchia il palco.
Con MONSIEUR MALHEUR e un considerevole carisma ci trascina in discoteca e tutti continuiamo a saltare con GIOVANE DISTRATTA e lo struggente ritornello: “Sembravi triste quando non c’ero – Magari sbaglio – Magari è vero che tu Mi prendi pеr mano se mi gira la testa”.
Con l’ormai nota TOUCHE’ consegna un cellulare al pubblico invitando tutti a farsi foto e video durante la canzone fino ad arrivare a LA RADIO, brano con cui nel 2021 ha vinto il premio della critica “Pietro Cesanelli” a Musicultura e che canta imbracciando la chitarra.
Prima di intonare, sempre chitarra e voce, LA VITA LE COSE, canzone dedicata a Roma, ci tiene a specificare che se nel testo ad un certo punto confessa che sta “male male male”, stasera all’Alcaraz sta proprio “bene bene bene” e ringrazia tutto il pubblico creando un momento intimo e coinvolgente e facendosi perdonare dai romani l’essersi trasferita a Milano.
La serata esplode quando, dedicandola al suo prezioso fonico Nicola D’Amati, intona QUALCOSA DI STUPENDO scendendo e scomparendo tra il pubblico esultante. Il brano è una canzone d’amore scelta sovente dai novelli sposi per il loro matrimonio, chiara evidenza di quanto questa artista riesca ad entrare in connessione con le persone e quanto la sua voce tocchi nel profondo chi la ascolta.
Prima di eseguirla Mille ci consegna un messaggio prezioso parlando della sua felicità spiegando che essa “si impara” e che prima di provenire da accadimenti esterni è qualcosa che si costruisce dentro di sé (con l’occasione suscita l’ilarità di tutti ringraziando la sua psicoterapeuta Simona a cui ha anche dedicato il brano BRAVA SIMONA “che si prende cura di lei”).
Nella seconda parte del concerto ci regala tre brani inediti: C’EST FANTASTIQUE (la vie) con uno snippet di “Non voglio mica la luna”, AMARE COSE COMPLESSE che uscirà il 2 agosto e I NUMERI, una ballad intensa e appassionata.
Dopo Sì, SIGNORINA e SBAGLIARE SBAGLIARE presenta la band (Pietro alla chitarra e Davide alla batteria e al management oltre che alla produzione) per poi ritornare sul palco con l’ultimo set composto da una versione piano e voce di 146 e una emozionante SUPEREROE per concludere gloriosamente con un tributo al suo mito Raffaella Carrà, BALLO BALLO, durante il quale si diverte a suonare le percussioni per poi tornare in mezzo al pubblico facendosi addirittura prendere sul collo da un fan, cosa che le permette di spiccare sulla folla e ringraziare tutti i romani e non che sono intervenuti e che hanno ballato, cantato e gioito con lei.
Gioiosa Mille e anche il suo insolito merchandising fatto di carte dei Tarocchi creati da lei (“non li so leggere, mi piace solo disegnarli”), foulard vintage e piccoli asciugamani che ci tiene a specificare che sono “da culo”.
Unica e stilosa, conclude così la tappa romana della sua ricca tournée estiva dopo averci fatto ballare e ridere, lasciandoci in bocca il sapore di tempi andati e il desiderio di nuove narrazioni, nuovi ritmi, nuovi testi sfacciati e senza briglie così come è lei, Elisa Pucci in arte MILLE.
Recensione del concerto realizzata da Margherita Valori Fotografie Live Angelo Pucci