SLAUGHTER METAL MEETING live report @ Slaughter Club, Paderno Dugnano (MI) – 29-06-2024
EVILIZERS + LILITH LEGACY + LIGHTED BY THE DARK + THE KILLERFREAKS + ENDLESS + BLAKE’S VENGEANCE + AXEBLADE + NODE + STRANA OFFICINA
Scritto da Cerutti Giacomo
In quel di Paderno Dugnano gli eventi di musica live non mancano mai, ed eccoci allo Slaughter Club per un evento speciale ma soprattutto made in Italy, il locale ha unito le forze con IRUKANDJI BOOKING LIVE PROMOTION e HELLISH PRODUCTIONS, creando lo SLAUGHTER METAL MEETING.
L’evento è un festival comprendente ben nove band, come gruppo di punta abbiamo un’icona dell’heavy metal tricolore, la leggendaria STRANA OFFICINA accompagnata da band di vario genere, EVILIZERS, LILITH LEGACY, LIGHTED BY THE DARK, THE KILLERFREAKS, ENDLESS, BLAKE’S VENGEANCE, AXEBLADE e NODE.
È un sabato molto caldo e alle 16:00 i piemontesi EVILIZERS aprono l’evento, purtroppo si palesano di fronte ad un locale pressoché spoglio, ma per nulla intimoriti partono con Before Getting Lost, dando una prima scossa di sano heavy metal.
Fondati nel 2013 da Fabio Novarese e Alessio Scoccati come tribute band dei Judas Priest, hanno poi iniziato a comporre pezzi originali, pubblicando due dischi ma stasera visto il poco tempo a disposizione, eseguono pezzi tratti solo dal primo lavoro Center Of The grave del 2018, sfruttando poi l’occasione per suonare pezzi inediti.
Ogni canzone è un susseguirsi di rocciosi riff e assoli senza far mai mancare la melodia, compatte linee di basso e una mordente batteria che ben sostiene la ritmica, infine la potente voce abbiamo Fabio Attacco che completa il sound con tonalità sia acute sia graffianti.
La band dimostra una forte attitudine, suonando con determinazione come se fossero davanti a mille persone, ogni canzone è ripagata con applausi sino all’ultima Evilizers, i nostri hanno ben assolti il compito di aprire l’evento, rimaniamo in attesa dell’uscita del terzo disco attualmente in lavorazione, che da quanto ascoltato oggi sarà un ottimo prodotto.
Setlist:
Intro
Before Getting Lost
Instrumental (inedito)
No Return (inedito)
Final Goal
Facing My Fear (inedito)
Lord Of The Lost Souls (inedito)
Survival
Evilizers
Ora è il momento dei LILITH LEGACY nati a Torino nel 2018, pronti a darci un assaggio del loro thrash metal, iniziando con Collateral Murder seguita da Signed In Blood, si sente chiaramente il loro solido legame con le radici old school.
Il pubblico è sempre scarso ma il trio riesce a conquistarlo, con la loro determinazione e forza di coinvolgimento, ovviamente conta anche la violenza del sound, dove dominano le furiose ritmiche e spietati assoli, sferrati dal frontman Dave il quale sfoggia anche una voce tagliente.
Alla batteria abbiamo Pietro che pesta a dovere su piatti e pelli, dando il suo apporto vocale con un timbro sporco e grattato, infine al basso la grintosa Roby dimostra il suo valore compattando il sound, complessivamente ogni canzone è molto apprezzata e sanno riempire bene il palco.
Come la precedente band anche loro ne approfittano per eseguire degli inediti, chiudendo l’esibizione con Disguided Devotion e Hazmat, doppietta tratta dal loro omonimo EP del 2022, questa giovane band ha tanta voglia di spaccare e sicuramente ci darà soddisfazioni, quindi aspettiamo fiduciosi il loro debut album.
Setlist:
Collateral Murder (inedito)
Signed In Blood (inedito)
Persecution (inedito)
Blind Horizon (inedito)
Disguided Devotion
Hazmat
La giornata prosegue con i veneti LIGHTED BY THE DARK, portatori di hard’n’heavy dal 2006 prendono posizione preceduti dall’intro Rise, esordendo con Tattoeed Like A Lizard tratta dal disco Rise In The Street Of Rock uscito nel 2022, sul quale concentreranno l’intero set.
Il pubblico è leggermente aumentato, ma a causa del caldo nonostante i ventilatori accesi, la maggior parte preferisce ascoltare l’esibizione da fuori, che non è la stessa cosa perché solo chi presenzia davanti al palco, può rendersi conto del valore dalla band.
A tal proposito i nostri hanno energia da vendere, lo dimostrano canzone dopo canzone con una dinamica tenuta di palco, sfoggiando il loro sound genuino tracciato da dirompenti riff e assoli, solidissimi giri di basso e un possente lavoro costante dietro alle pelli.
La proposta musicale ben si abbina a quella vocale, il frontman Roberto Grechi ha una voce pulita e di buona estensione con l’intervento dei compagni nei cori, inoltre sul palco si sente a proprio agio e sa come coinvolgere il pubblico, che apprezza la performance sino alla conclusiva Cougar.
Setlist:
Intro Rise
Tattoeed Like A Lizard
Bad Blood
Sex Addiction
Dreaming About Tonight
Trust
Cherry Juice
Cougar
Il bill di questo evento non ci fa mancare niente, la prossima band porterà una sferzata di Halloween, loro sono i THE KILLERFREAKS nati nel 2003 a Varese,pronti a gettare sangue sul palco truccati e vestiti a tema horror, come insegnato dai maestri Alice Cooper, Misfits e Death SS.
Forti della pubblicazione del nuovo disco Spaghetti Horror And Rotten Stuff uscito lo scorso maggio, partono diretti con D. I. L. F – Dead I’d Like To Fuck, eseguendo l’intero disco rispettando la tracklist come un vero e proprio release party.
Rapidamente il loro heavy-horror sporcato dal punk prende il sopravvento, Chitarra Five e Captain Cyanide sprigionano riff e assoli abrasivi, compattata dai colpi di basso-ascia emessi da Mr. Hyde, mentre Floyd si accanisce su piatti e pelli senza pietà.
Potenti e genuini sparano un pezzo dopo l’altro, Mefisto frontman carismatico condisce l’esibizione con ironia e coinvolgimento, completando il sound con voce grezza e graffiante con l’apporto vocale dei compagni nei cori.
Nonostante il face-painting aumenti notevolmente il calore, i nostri tengono duro sino a Killerfreaks, unico pezzo tratto da Flesh, Blood and Rot’n’Roll del 2014, terminando uno show fuori dagli schemi convincendo i (purtroppo) sempre pochi presenti, speriamo di rivederli con il pubblico che si meritano.
Setlist:
D. I. L. F – Dead I’d Like To Fuck
Halloween Night
Vampire Suck
Dragons And Losers
Queen Of The Ring
Pinhead
Satanic-Onirico
Metal
Killerfreaks
Ora con l’arrivo degli ENDLESS nati a Roma nel 2022, si cambia totalmente registro da quanto ascoltato finora, i toni si abbassano divenendo cupi sin dalla prima canzone Haunted, il loro repertorio sarà incentrato sugli inediti.
Con il procedere dell’esibizione la cappa di caldo si tinge di oscurità, grazie al buon lavoro di chitarra che fonde il metallo con il sound gothic e la New Wave anni ’90, la rimica è ben legata dalle fluide linee di basso da parte di Emanuele Elia, il quale è anche tastierista e le sue melodie aggiunte in base, danno un tocco malinconico.
Il sound si abbina perfettamente alla voce oscura e profonda di Leonardo Malaggese, che mantiene la scena conferendo un senso di teatralità, inoltre degno di nota l’abilità del batterista nel sostenere i pezzi, che nell’andamento presentano parti sia lente sia più aggressive.
Oltre agli inediti inseriscono le cover Dark Secret (Matthew Sweet) e White Wedding (Billy Idol), complessivamente la band in questa giornata torrida è stata una specie di eclissi solare, i temerari che hanno resistito al caldo l’hanno apprezzata dando prezioso supporto, anche per loro attendiamo che finiscano la composizione dei pezzi necessari per il debut album.
Setlist:
Haunted (inedito)
Believe You Feel Close (inedito)
Dark Secret (Matthew Sweet cover)
Silent Grave (inedito)
The Tears Rain On The Tomb Of Love (inedito)
Black World Of Sin (inedito)
Almost blue (inedito)
The Joy After (inedito)
White Wedding (Billy Idol cover)
Siamo a metà giornata e il caldo non accenna a diminuire, ma questo assolutamente non ferma l’evento che procede regolarmente, ora irrompe nuovamente il thrash metal portato dai tosco-milanesi BLAKE’S VENGEANCE.
Nati nel 2014 hanno prodotto un demo lo stesso anno, stasera abbiamo capito che è l’occasione di suonare inediti, e, giustamente oltre ai pezzi del demo propongono tutti quelli che troveremo in Welcome To The Human Race, debut album prossimamente in uscita.
Con Black Rain ci danno subito una scossa, la prima di una serie lanciata da Davide Antico e compagni, l’aggressività delle chitarre regna con qualche striatura melodica ben incastrata, basso prominente con una batteria potente e ben strutturata, costituiscono una solida base.
Il batterista è entrato in formazione solo da un anno, dimostra di essere un buon acquisto e ben integrato con i compagni, infine Davide oltre alle corde della chitarra fa vibrare quelle vocali, sfregiando il sound con voce estesa e perforante.
Complessivamente evidenziano l’attaccamento all’old-school, dimostrando una buona dose di tecnica e tenuta di palco, tutto ciò influisce sugli spettatori che “pochi ma buoni” rispondono entusiasti, sicuramente i BLAKE’S VENGEANCE con i pochi pezzi a disposizione hanno riscosso il successo meritato, aspettiamo impazienti il debut album.
Setlist:
Black Rain (inedito)
The Chrysalis (inedito)
The True Evil (inedito)
We Sleep
Ronin
Blind To The World
The Machine
Adesso che ne dite di un tuffo nel classic metal sempre acceso i nostri cuori? A darcene una massiccia dose ci pensano gli AXEBLADE, band nata post-covid ma composta da elementi di grande calibro, nelle cui vene scorre puro heavy metal.
Acclamati prendono posizione preceduti dall’intro, dopodiché attaccano con Hellraiser dimostrando subito di che pasta son fatti, inoltre la saga degli inediti continua, segno che fortunatamente la voglia di scrivere musica originale è in fermento.
Il quartetto è una vera e propria mitragliatrice, Il Meggi (Ural) è un fiume in piena di riff e assoli affilati come lame, arginato dalle linee di basso di cemento armato tracciate da Paolo Pontiggia (ex Ruler), il tutto sotto i gli incessanti colpi su piatti e pelli da parte di Wallace (Motorhell e altri progetti).
In mezzo agli uomini ecco spiccare la frontwoman Paola Goitre (Fil di ferro), che sprizza energia da tutti i pori cantando con grande enfasi, evidenziando grande padronanza sia vocale sia del palco, mantenendo costante il contatto con il pubblico.
Grazie alla potenza sonora e la forte attitudine, conquistano i presenti che li acclamano a gran voce, infine con Nigredo seguita dalla cover dei Mercyful Fate Evil, pongono fine a un combattimento a colpi d’ascia, speriamo esca presto il loro debut album.
Setlist:
Intro
Hellraiser
Screaming Demons In Your Head
Ready For War
Time Can’t Wait
The Healer
Nekromantik
Nigredo
Evil (Mercyful Fate cover)
Siamo giunti alla penultima band dell’evento, per tutti gli amanti del metal estremo arrivano i micidiali NODE capitanati da Gary D’Eramo, accolti rumorosamente dal pubblico discretamente aumentato, ci sbattono in faccia Sacred Theater.
Da parte loro non sentiremo inediti, anzi praticamente sarà un release party del loro nuovo settimo disco Canto VII, pubblicato lo scorso aprile e che proporranno quasi interamente, riempiendoci di mazzate come hanno sempre fatto dalla nascita nel 1994.
Gabriele Ghezzi è il detentore della ritmica, le sue corde di filo spinato scarnificano ad ogni riff e assolo, alla batteria il terremotante Pietro Battanta tormenta piatti e pelli, mentre la colonna portante Gary stringe fortissimo sia il sound sia il pubblico con rombanti linee di basso.
Un sound death-thrash di tale violenza necessita di una voce adeguata, proprio come lo scream maligno alternato al growl brutale del frontman Davide “Dave” Arri, che lacera senza via di scampo i timpani dei fans, che ripagano ogni pezzo con urla e applausi.
La band ha subìto molti cambi di formazione, ma la loro sete di violenza non si è mai esaurita, i pezzi nuovi lo dimostrano e loro sono sempre una macchina da guerra, inarrestabile sino alla conclusiva Life On Display, che conclude un live che ci ha fatto crollare addosso un muro di suono.
Setlist:
Intro
The Sacred Theater Of Nothingness
Wolves Of Yalta
IGod
Resign Yourself
Moan Of Pleasure
As God Kills
Enter The Void
Life On Display
Metallari e metallare, dopo aver assistito all’esibizioni delle otto band che a temperature elevate, hanno alzato il livello dell’evento con impegno e passione, siamo giunti al gran finale e anche noi sfiniti dal caldo, raccogliamo le forze per un appuntamento con la storia.
Proprio così, la STRANA OFFICINA riapre i battenti per impartirci una sana lezione di heavy metal, quando i maestri prendono posizione si solleva un tifo da stadio, senza indugi Daniele “Bud” Ancillotti e soci irrompono con Piccolo uccello bianco.
Un inizio di fuoco che surriscalda ancora di più l’atmosfera, e durante l’esibizione ovviamente l’entusiasmo non accennerà a diminuire, mentre una colata di metallo fuso invade la platea, dove i fans sguazzano felici scapocciando e cantando a scquarciagola.
I nostri eroi sono un esempio di come il rock mantiene giovani, per loro il tempo si è fermato e suonano sempre con la stessa adrenalina, un esempio di passione e attitudine da seguire per tutte le generazioni future.
Denis Chimenti alla chitarra genera una tempesta di riff e vortici di assoli, Enzo Mascolo riempie il sound con massicce linee di basso, alla batteria il cuore pulsante Rolando Cappanera picchia con una tale potenza da far tremare il palco, infine l’imponente Bud da lustro alla sua ugola d’acciaio.
Tra i fans e la band e tra i componenti della band stessa regna una forte alchimia, mentre dal palco sparano cannonate come Profumo di puttana, Kiss Of Death, Non sei normale e Autostrada dei sogni, giusto per citare alcune di queste pietre preziose incastonate nel metallo, che mandano i fans in delirio.
Praticamente gli unici momenti tranquilli si hanno durante Guerra Triste, logicamente dedicata ai paesi che purtroppo la stanno vivendo, e, la commovente Luna nera dedicata ai nostri fratelli Marcello Masi, Roberto e Fabio Cappanera, doveil sudore è sostituito dalle lacrime.
Dopo aver fatto un Viaggio in Inghilterra si ritirano per una meritata pausa, mentre i fans sollevano cori d’incitamento ancora assetati di metallo, i nostri non si fanno attendere troppo e tornano alla ribalta con Officina, per un finale mozzafiato.
Ancora una volta la STRANA OFFICINA ci ha fatto scatenare ed emozionare come solo lei sa fare, concludendo al meglio lo SLAUGHTER METAL MEETING, durante i saluti e ringraziamenti li accompagna l’immancabile coro “Non finirà mai, Non finirà mai…”.
Traendo le conclusioni anche se non c’è stata l’affluenza sperata, lo SLAUGHTER METAL MEETING è stato lo stesso un bell’evento per la partecipazione dei presenti, che non hanno mai fatto mancare il prezioso supporto a tutte le band, le quali hanno suonato con tutta l’anima dimostrando ancora il valore dell’underground italiano.
Un grande riconoscimento alla STRANA OFFICINA sempre una garanzia di attitudine e passione, un ringraziamento speciale a tutto lo staff dello Slaughter Club, IRUKANDJI BOOKING LIVE PROMOTION e HELLISH PRODUCTIONS per l’impegno dimostrato nell’organizzazione impeccabile dell’evento, sperando che diventi un appuntamento annuale. Alla prossima!
Setlist:
Piccolo uccello bianco
Profumo di puttana
Guerra triste
Vai vai
Sole mare cuore
King Troll
Kiss Of Death
Non sei normale
Metal brigade
Autostrada dei sogni
Luna nera
Viaggio in Inghilterra
Officina