STEEL PANTHER: Live all’Alcatraz

STEEL PANTHER: Live all’Alcatraz (testo di Giovanni “GianRock” Cionci)

Lo scorso 8 Luglio abbiamo assistito all’unica data italiana del tour europeo degli Steel Panther, l’irriverente band hair metal di Los Angeles giunta al sesto album in studio (On the Prowl , 2023).

Buona l’affuenza di pubblico, con un parterre di tutto rispetto.

Il compito di scaldare la serata è affidato ai nostri Nastyville, band hard rock spigliata e divertente, che non fatica a trovare il giusto feeling con il pubblico, grazie al coinvolgente frontman Mark Lee (visibilmente emozionato di trovarsi sul palco dell’Alcatraz), alle granitiche chitarre di Dave Wild e Christian De Gaudenzi e al ritmo incalzante dettato dal basso di Carlo Giordano e dalla batteria di Christian Tabita. La scaletta non è lunga, ma sufficiente per apprezzare le doti della band, che lascia il palco tra applausi meritati. Bravi!

Giunge il momento degli headliner, una delle band forse più irriverenti degli ultimi anni, in totale antitesi con il buonismo ed il “politically correct” che attualmente imperano (formalmente, certo non con i fatti) in Occidente. Meravigliosa incarnazione parodica del mondo hair metal degli anni ’80 e ’90 (e del suo machismo), estremizzazione iperbolica del “sex, drug&rock’n’roll”: scurrili, volgari, glitterati, cotonati, dannatamente divertenti. Guidati dal frontman Michael Starr e dal chitarrista Satchel, affiancati da Spyder al basso e Stix alla batteria, i quattro americani, bicipiti in mostra, salgono sul palco e investono subito il pubblico con l’adrenalinica Eyes of a Panther…e già al primo ritornello tutto il pubblico canta. La scena si ripete con le successive Tomorrow Night e Asian Hooker, e considerando i testi risulta difficile scegliere se cantare, ridere, applaudire o fare tutto questo insieme. I brani sono costantemente intervallati da gag tra i membri della band, il tutto sembra un mix tra un concerto ed una puntata di Zelig registrata nella peggiore bettola della California..ma la musica non fa solo da sottofondo, ANZI, è vera protagonista.

E sì, perchè al di là del lato comico/triviale, brano dopo brano i quattro si dimostrano veramente dei musicisti di tutto rispetto: Satchel, che imbraccia la sua Charvel zebrata, è chiaramente cresciuto a pane & Van Halen, e vomita note e assoli a profusione, con una precisione chirurgica; Michael Starr ha una voce da far parecchia invidia ai Motley Crue dei tempi migliori; Stix, oltre che valido batterista si dimostra anche un bravo tastierista, Spyder è sempre sul pezzo. E i quattro sanno stare sul palco, eccome! Durante i brani in particolare Starr e Satchel sciorinano tutto il classico repertorio di “mosse da palco”, le stesse che gli adolescenti degli anni 80′ guardavano pensando “Dannazione, voglio fare anche io il musicista!”.. intervallate da ben altre mosse, decisamente più triviali.

Il pubblico in sala è davvero coinvolto, e non smette di applaudire, ridere e rispondere alle continue provocazioni dei quattro. L’hard rock la fa da padrone, ma non manca il momento “ballade stracciamutande” Weenie Ride, prima della quale una ragazza del pubblico viene fatta salire sul palco e durante il brano è oggetto delle continue scherzose allusioni dei quattro, a cui risponde con altrettanta ironia. Ma il palco è troppo grande per una sola ragazza: che direbbe Tommy Lee? E quindi, sulle note di 17 Girls in a Raw vengono fatte salire in massa tutte quelle che lo desiderano! Lo show termina festosamente con Party Like Tomorrow Is the End of the World, seguita dal cavallo di battaglia, il cui titolo è tutto un programma, Gloryhole.

Uno show veramente divertente, per una band che ha avuto l’intelligenza di rispolverare un genere totalmente fuori contesto storico, permettendo di respirarne nuovamente la festosa atmosfera ormai dimenticata dai più, condendola però con tonnellate di ironia: insomma, una band da vedere e rivedere dal vivo!!!

Questa la setlist dello show:

  • Eyes of a Panther
  • Tomorrow Night
  • Asian Hooker
  • Just Like Tiger Woods
  • Friends with Benefits
  • Death to All But Metal
  • 1987
  • Ain’t Dead Yet
  • Impromptu Song for a Girl
  • Weenie Ride
  • 17 Girls in a Row
  • Party Like Tomorrow Is the End of the World
  • Gloryhole


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Giovanni Cionci

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