Il photo report della serata con Willie Peyote e con Rose Villain al Flowers Festival
Foto di Ettore Castellani
Rose Villain ha aperto la serata per un pubblico venuto specificamente ad ascoltare un rap giovanissimo, ricco di energia e gioia di vivere. Gli stili cosplay e pop-urban hanno intrecciato un fraseggio robusto e chiaramente identificabile, cantato con brani quali “Chico”, “Michele Pfeifer” o “Io, me ed altri guai”.
Anche l’umorismo dissacrante, a volte disilluso a volte impegnato, di Willie Peyote ha trascinato.
Certo si parla di un crogiulo rap/trip-hop, che mescola a volte i ritmi gitani di Vinicio Caposela con lo humour in parole e musica di Paolo Conte. I riverberi ed i significati non sempre sono immediati, si possono capire al primo ascolto, ma spesso ancora meglio comprendere con la seconda lettura. Il tutto ha mantenuto una genuina freschezza, per chi, nella folla e nell’interpretazione dal vivo, ha ringraziato il nostro Willie con canti, ma anche con cartelli ricchi di riconoscenza (“Ti ho citato al tema di maturità!”).
Pubblico entusiasta.
ROSE VILLAIN










WILLIE PEYOTE







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Foto: Ettore Castellani (@louddiable)
FB: Ludwig van Peyote (@williepeyote)
FB: Rose Villain (@rosevillain)
Festival: Flowers Music Festival
Organizzatore: Hiroshima Mon Amour
Press from Relics Magazine: Il programma completo del Flowers Festival 2024