MR. BIG: Live al Bambù Festival

MR. BIG: Live al Bambù Festival (Testo e Foto di Giovanni “Gian Rock” Cionci)

Lo scorso 10 Agosto noi di Relics Magazine siamo stati ospiti del Bambù Festival, bellissima realtà marchigiana presso il Parco Fluviale Alex Langer di Monte Urano (Fermo).
Arriviamo nel primo pomeriggio e abbiamo quindi modo di apprezzare la suggestiva location, la masterclass del bassista Enio Nicolini, nonché l’ospitalità gastronomica degli stand, ove non mancano ottimi arristicini.

DOBERMANN
La serata viene aperta dai torinesi Dobermann, a cui non solo viene affidato il compito di scaldare il pubblico, ma anche quello, oneroso, di contenere la delusione derivante dalla mancata presenza del molto atteso Adrian Vandenberg (teoricamente in scaletta dopo di loro), a causa di un problema aereo. Non c’è che dire: il power trio assolve mirabilmente entrambi i compiti, allungando la propria scaletta e mantenendo alta l’attenzione degli spettatori per quasi un’ora, grazie al loro generoso hard rock, in cui non mancano a tratti venature boogie-rock e blues, ottimamente suonato, oltre che ad una decisa presenza scenica e ad una naturale capacità del bassista e cantante Paul Del Bello di instaurare subito un saldo e duraturo feeling con il pubblico. Assieme ai suoi sodali Valerio Ricciardi (chitarra) e Antonio Burzotta (batteria), Paul riesce a consegnare nelle mani del Bambù Festival il miglior biglietto da visita di una band che sicuramente meriterebbe maggiore visibilità. Chapeau!

MR. BIG
Terminato lo show della band torinese, giunge l’attesissimo momento dei Mr. Big, che, dopo la data invernale a Trezzo sull’Adda, tornano in Italia con il The Big Finish Tour, ultimo viaggio (almeno, per quanto ne sappiamo) dei tre paladini statunitensi dell’hard rock sotto il vessillo della storica band.

Orfani ormai da anni del compianto, e mai dimenticato, Pat Torpey, il suo posto dietro le pelli in questa parte del tour è occupato dal brasiliano Edu Cominato, sostituto temporaneo del batterista “di ruolo” Nick D’Virgilio (attualmente impegnato con i suoi Big Big Train). Assieme a lui, sul palco, le tre colonne della band, che non hanno certo bisogno di presentazioni: Billy Sheehan e Paul Gilbert, vere icone rispettivamente del basso e della chitarra elettrica ed incarnazione del virtuosismo senza compromessi, ed Eric Martin, il cui inimitabile timbro vocale ha letteralmente plasmato gli ultimi 35 anni di storia dell’hard rock.

La band parte subito a razzo, con Gilbert e Sheehan che fan subito fumare le proprie tastiere nell’intro di Addicted to That Rush, su cui si inserisce energicamente la voce di Martin. E’ tutto ciò che il pubblico stava aspettando per esplodere in un boato entusiasta. Si tira un attimo il fiato con la storica ballade Take Cover, seguita da Price You Gotta Pay…per poi lanciarsi a capofitto nell’album Lean Into It, eseguito, brano dopo brano, quasi integralmente. La sinergia dei due virtuosi è incredibile, la loro maestria nel padroneggiare la tecnica semplicemente inumana..vederli insieme sul palco è sempre uno spettacolo incredibile. Eric Martin non è da meno: da vero frontman incita e fomenta il pubblico, lanciando in pasto ai musicalmente voraci spettatori i suoi vocalizzi e riuscendo abbastanza bene a mascherare, almeno nella prima parte dello show, l’affaticamento causato dal lungo tour e i conseguenti problemi vocali intercorsi. E il pubblico, dal canto suo, non lo abbandona per tutto lo show, sostenendolo vocalmente e dandogli energia nei momenti più impegnativi. Anche Cominato si dimostra assolutamente all’altezza del ruolo che occupa, sempre preciso e puntuale come un orologio svizzero.

E così, brano dopo brano, la storia musicale dei Mr. Big scorre sul palco del Bambù Festival, assieme ad alcune splendide cover come quella di Wild World di Cat Stevens. E proprio con le note di una cover, quella dell’evergreen Baba O’Riley dei The Who, termina, tra applausi scroscianti e accorate richieste di bis, l’ultimo, splendido show italiano dei Mr.Big.

Davanti ad un pubblico entusiasta, la band statunitense consegna così (almeno fino a prova contraria) il proprio nome alla storia. Ci mancherete!

Questa la setlist dello show:

  • Addicted to That Rush
  • Take Cover
  • Price You Gotta Pay
  • Daddy, Brother, Lover, Little Boy (The Electric Drill Song)
  • Alive and Kickin’
  • Green-Tinted Sixties Mind
  • CDFF-Lucky This Time
  • Voodoo Kiss
  • Never Say Never
  • My Kinda Woman
  • Road to Ruin
  • To Be With You
  • Wild World
  • Colorado Bulldog
  • Shy Boy
  • Baba O’Riley

Vi lasciamo alla gallery del nostro Giovanni “Gian Rock” Cionci.


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Giovanni Cionci

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