STATUS QUO: Live alla Magic Night (Testo e foto di Giovanni “Gian Rock” Cionci)
Lo scorso 7 Agosto noi di Relics siamo stati ospiti della Magic Night, serata di musica nell’ambito del più ampio festival Heitere Open Air di Zofingen (Svizzera).
Non possiamo che elogiare l’incredibile organizzazione dell’evento: parcheggi dedicati ben indicati (e meno cari che in Italia), navette gratuite che portano gli spettatori dai parcheggi predisposti fino all’ingresso dell’area festival (e, a fine serata, a ritroso, con tempi di attesa irrisori), location splendida, immersa nel verde, con una marea di stand con diverse proposte di cibo e bevande, aree cocktail, fontane, bagni confortevoli (con lavandini e sapone!) e addirittura una ruota panoramica! E senza gli odiosi token a cui ormai siamo abituati. Insomma, non abbiamo che da imparare dai nostri cugini alpini! La location ha una capienza di circa 8000 spettatori, e i biglietti venduti sono stati circa 7500, a dimostrazione dell’ottima riuscita dell’evento.
PLÜSCH
Ad aprire la serata la band elvetica dei Plüsch, tornata sui palchi dopo molti anni di assenza dalle scene. I ragazzi della band hanno bisogno di pochi secondi per scaldare il pubblico. Infatti si percepisce tra gli spettatori una grande affezione per la band, oltre che entusiasmo per l’esibizione. Sono tantissimi a cantare a gran voce i brani, unendo la propria voce a quella di un raggiante Andreas “Ritschi” Ritschard, e gli intervalli tra una canzone e l’altra sono riempiti da applausi scroscianti, fischi e grida di giubilo. Una vera marcia trionfale per la band, con la chitarra di Roger “Roschel” Meier che si intreccia con le tastiere di Andreas “Hunzi” Hunziker, entrambe sostenute dalla sezione ritmica composta da Simon “Simi” Ryf al basso e Alexander “Bali” Balajew alla batteria. Un gradevole pop-rock condito qua e là da elementi funk, blues e hard rock; non manca neanche un passaggio di rock sinfonico, introdotto dalla Moonlight Sonata di Beethoven, eseguita magistralmente da Hunzi.
Al termine dello show, non può mancare il bis, richiesto a gran voce dal pubblico. Insomma, una vera festa ed un attesissimo ritorno per una band che da noi non è molto conosciuta, ma in Svizzera ha palesemente lasciato un segno indelebile in almeno un paio di generazioni. Bravi!
STATUS QUO
Giunge il momento più atteso da tutti: è infatti il turno degli headliner della serata, una band che ha davvero fatto la storia della musica nonché una delle più longeve del panorama musicale mondiale, calcando i palchi di tutto il mondo addirittura dal 1962: signore e signori, gli Status Quo!
Lo storico fondatore Francis Rossi, voce e chitarra solista della band, nonché unico membro rimasto della formazione originale, sale sul palco con i suoi sodali, e si lancia subito in un’adrenalinica Caroline, scaricando sul pubblico tutta l’energia di quel boogie-rock che ha sempre rappresentato un marchio di fabbrica della band. Rossi appare subito in forma, dimostrando una foga incredibile, che manterrà intatta per tutto lo show: incita gli spettatori, saltella da un lato all’altro del palco, interagisce con i compagni..insomma, le sue 75 primavere rimangono tutte solo sui suoi documenti. Solo la voce, più che comprensibilmente, accusa la fatica nella seconda parte dello show.
Al suo fianco, il ben più giovane Richie Malone alla chitarra ritmica, il polistrumentista Andy Bown, che passa con nonchalance dalle tastiere alla chitarra, oltre a sostenere vocalmente Rossi, l’inossidabile John “Rhino” Edwards al basso (assieme a Bown, nella band dall’inizio degli anni ’80) ed infine Leon Cave alla batteria.
Parata a festa, la band si lancia in una cavalcata di successi senza tempo, che spaziano da Beginning of the End a What You’re Proposin’, dalle celeberrime cover di In the Army Now e Rockin’ All Over the World alla evergreen Whatever You Want. Rossi conduce per mano gli spettatori in un vero viaggio nel tempo, in cui il rock rappresenta la colonna sonora portante di tutti gli eventi che hanno costellato gli ultimi sessanta anni di storia. Lo show è davvero entusiasmante, e, non a caso, gli applausi sono tanti e meritatissimi… e Rossi e compagni, più che soddisfatti per la risposta del pubblico, non mancano di deliziare con un encore, Don’t Waste My Time, storico cavallo di battaglia live della band.
Questa la setlist dello show:
- Caroline
- Rain
- Little Lady
- Softer Ride
- Beginning of the End
- Hold You Back
- What You’re Proposin’
- The Oriental
- In My Chair
- In the Army Now
- Roll Over Lay Down
- Down Down
- Whatever yYou Want
- Rocking All Over the World
- Don’t Waste My Time
CRAZY DIAMOND
A chiudere la serata, l’esibizione dei Crazy Diamond, cover band ufficiale svizzera dei Pink Floyd. I 7 musicisti, Kata Bucher (voce), Bryan Pfister (chitarra), Üse Junger (chitarra), Thomas Fretz (tastiera), Dani Bucher (tastiere e fiati), Andreas Neisser (basso) e Francesco Gasparini (batteria), portano in scena i successi immortali della band inglese, con esecuzioni impeccabili ed emozionanti, abbinate ad un fantastico show di laser, luci e suoni.
In definitiva, una serata di grande musica, organizzata e gestita in maniera impeccabile. Un
Vi lasciamo alla gallery del nostro Giovanni “Gian Rock” Cionci.