Pubblico sognante ed in delirio per il concerto-evento della leggendaria voce del Rock, Robert Plant, presso il Gran Teatro Geox di Padova, domenica 20/10/2024.
Noi di Relics eravamo li e vi raccontiamo come è andata.

L’atmosfera era quella dei grandi eventi: una calma apparente che celava, però, elettricità, spasmodica curiosità e la consapevolezza che di li a poche ore si sarebbe vissuto un momento indimenticabile delle proprie vite.
I 2.500 fortunati del Teatro Geox non stanno più nella pelle.
Robert Plant entra in scena assieme alla cantante Suzi Dian, e l’arena quasi viene giù per lo scroscio di applausi. D’altronde stiamo parlando di quella che molti ritengo essere la più grande icona Rock vivente della storia.
Plant giunge a Padova dopo altre date italiane, nel suo tour “Saving Grace”, progetto musicale che ormai da alcuni anni sta segnando il soldout in tutta Europa.
La formazione cambia spesso, mantenendo ovviamente sempre Plant come perno, e questa volta era composta da Suzi Dian (voce), Oli Jefferson (percussioni), Tony Kelsey (mandolino, chitarre acustiche e baritono) e Matt Worley (banjo, chitarre acustiche, baritono).
L’ex voce dei Led Zeppelin recupera canzoni del passato tra blues e folk, presentandone superbe rivisitazioni e lascia solo un angolino ai brani del suo repertorio. Infatti, è l’impronta folk che risulta preponderante in questo tour, sia per l’assetto della band, con mandolino, fisarmonica e banjo, che per il materiale proposto.
Certo, molti si aspettano forse un repertorio che ammicchi di più ai Led Zeppelin, ma vi assicuriamo che nessuno è rimasto deluso: anzi.

L’entrata è con il brano Cuckoo dove il folk americano si fa sentire tutto e, da subito, il pubblico viene coinvolto con il ritmico battito delle mani che tiene il tempo alla band per quasi l’intera esecuzione.
Segue Let The Four Winds e poi, con Four Sticks il teatro viene giu. Il pubblico esplode.
Vengono poi eseguite cover di celebri canzoni della storia della musica americana, compresa As I Roved Out e For The Turnstiles, quest’ultima del grandeNeil Young.
L’atmosfera folk-blues dell’intero concerto è forte, ma la voce e l’interpretazione di Plant ne danno una veste inedita e accattivante.
La sua voce è limpida, caratteristica e ancora molto, molto potente nonostante i suoi 76 anni suonati.
Tuttavia Plant non può far finta di “dimenticarsi” di essere stato il frontman della piu’ grande rock band della storia, e quindi ci sorprende con ben tre brani del leggendario repertorio dei Led Zeppelin: Four Sticks, The rain song e Gallows Pole dove inerisce anche una strofa di Black Dog.
Robert Plant, nonostante il suo assoluto status di rock star mondiale, resta discreto sul palco, interagendo molto col pubblico, divertendosi e omaggiando spesso i suoi musicisti che meritano i numerosi applausi del pubblico.

“Saving Grace” non è infatti un tour paga-mutuo, come spesso accade per vecchie glorie del passato, ma è un vero progetto, in cui Plant crede fortemente, e che rappresenta la trasformazione plastica del suo pensiero: la Vita è qui e adesso, si può restare giovani per sempre se si impara a vivere la Vita in ogni suo momento.
Il saluto che ci riserva è sul brano a cappella And We Bid You Goodnight dove, ancora una volta, chiede il coinvolgimento del pubblico che gli tiene la nota di intonazione data all’inizio dalla chitarra di Kelsey.
Esperienza indimenticabile.
Scaletta:
The Cuckoo
Let The Four Winds Blow
Four Sticks
Orphan Girl
Win my train fair home
Everybody’s Song
The Rain Song
It’ a Beautiful Day Today
As I Roved Out
For the Turnstiles
House Of Cards
Friends
Bis
Gallows Pole
And we bid you a goodnight