Gravenia – Gravenia (2024, Overdub Recordings) di Luca Battaglia

Album di debutto per i nostrani Gravenia, direttamente dalla periferia di Roma uscito ieri il loro omonimo Gravenia via Overdub Recordings.Lo abbiamo ascoltato in anteprima per voi e siamo pronti a raccontarvi le nostreimpressioni. Gravenia, già al primo ascolto, risulta molto scorrevole e godibilissimo.I ritmi sono ben cadenzati e pregni di distorsioni, ben incalzati da una linea di batteria davvero beneseguita.Le linee di chitarra sono tipiche dello stoner e ci riportano alla mente grandi band del nostropanorama musicale quali i Verdena o i Marlene Kuntz ma anche connessioni desertiche di natura Kyussiana e occhilini strizzati a Fu Manchu, Orange Goblin…

Score

Artwork
Concept
Potenzialità

Bomba!

Voto Utenti : 4.69 ( 3 voti)

Album di debutto per i nostrani Gravenia, direttamente dalla periferia di Roma uscito ieri il loro omonimo Gravenia via Overdub Recordings.
Lo abbiamo ascoltato in anteprima per voi e siamo pronti a raccontarvi le nostre
impressioni.

Gravenia, già al primo ascolto, risulta molto scorrevole e godibilissimo.
I ritmi sono ben cadenzati e pregni di distorsioni, ben incalzati da una linea di batteria davvero ben
eseguita.
Le linee di chitarra sono tipiche dello stoner e ci riportano alla mente grandi band del nostro
panorama musicale quali i Verdena o i Marlene Kuntz ma anche connessioni desertiche di natura Kyussiana e occhilini strizzati a Fu Manchu, Orange Goblin e Stoned Jesus.

L’ascolto risulta fin da subito impegnativo sotto l’aspetto emotivo, le melodie ci viaggiano sulla
pelle portandoci a spasso per periferie fumose e vicoli musicali inesplorati.
Gravenia ci prende a pugni lo stomaco mentre sullo sfondo si dipana uno skykine di ciminiere
fumanti e cieli scurissimi.

Come la stessa band afferma, l’album è stato strutturato per causare il risveglio della coscienza dell’ascoltatore e dobbiamo dire che l’obiettivo è stato centrato perfettamente.
Si percepisce in pieno come la stesura delle lyrics sia chiaramente un bisogno di urlare al mondo quello che si prova rinchiusi dentro una stanza priva di finestre.

Un mix di lucide visioni astratte raccontate con pacata aggressività, condita da rabbia e in alcuni passaggi quasi da una razionale rassegnazione dell’anima.
Tutto con una linea vocale abbastanza lineare e riconoscibile, perfetta per mantenere il climax voluto per tutta la durata del disco.

Le conclusioni finali sono tutte positive, album più che valido sotto ogni aspetto e non ci rimane
che dire il più classico “buona la prima”!

Tracklist

1 Cosmo
2 Belve
3 Infinità
4 Maremoti
5 Ruggine
6 Vetro
7 Serpenti
8 Sciame
9 Orbita
10 Ossigeno


Commenti

Chiara Papi

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