BEHEMOTH + SATYRICON + ROTTING CHRIST live report @ Alcatraz (MI), 09-04-2025

BEHEMOTH + SATYRICON + ROTTING CHRIST live report @ Alcatraz (MI), 09-04-2025
Scritto da Cerutti Giacomo

Dopo il successo della data al Phenomenon di Fontaneto D’agogna dello scorso agosto, i malefici BEHEMOTH fanno ritorno in Italia per il “The Unholy Trinity 2025” tour, il nome è già una garanzia infatti assieme a loro suoneranno altre due icone del black metal, stiamo parlando dei SATYRICON e ROTTING CHRIST.

Purtroppo in questo paese di bigotti questo evento targato MC2 Live, nonostante siano anni che band di questo genere vengono ad esibirsi, ha suscitato forti polemiche da parte di CitizenGO, che è una comunità di cittadini cristiani attivi che tramite petizioni online e azioni di protesta, difendono i valori della vita, la famiglia e la libertà, al fine che venga rispettata la dignità umana e i diritti degli individui.

La petizione che hanno indetto per impedire lo svolgimento del concerto, a causa dei contenuti blasfemi dei testi ed azioni sacrileghe commesse durante gli show, ha raccolto migliaia di firme ma non è finita qui, anche il consigliere comunale di fratelli d’Italia ha scritto una lettera al sindaco di Milano perché l’evento fosse cancellato.

In seguito è stata indetta la contro-petizione a favore del concerto sul sito Change.org, sollevando il pieno diritto della libertà di espressione nei confronti degli artisti, e la libertà di assistervi per puro apprezzamento senza essere considerato un manipolato o addirittura un seguace di Satana.

Fortunatamente la protesta non è servita, anzi le vendite sono aumentate tanto che il concerto all’Alcatraz di Milano, si svolgerà non più sul palco piccolo ma quello principale, ma se pensate che la protesta sia finita vi sbagliate!

Per l’occasione si è mosso anche Padre David vero nome David Fabbri che sui social si definisce come un Diacono esorcista, cacciatore di demoni e investigatore dell’occulto, il quale ha annunciato che la sera del concerto avrebbe benedetto il locale ed eseguito un “esorcismo”, così è stato ed è arrivato con appresso dei fedeli armato di acqua e sale benedetti, ovviamente non è stato ascoltato inoltre si è scoperto che è solo un cialtrone!

Era un ex spogliarellista che nel 2011 ha partecipato all‘L’Isola Dei Famosi‘, e, durante la pandemia da COVID 19 ha preso parte a manifestazioni NO VAX, cosa non si fa per avere visibilità? Dopo questa premessa stendiamo un velo anzi una tonaca pietosa e finalmente passiamo al concerto.



I primi ad esibirsi di questa profana trinità sono i ROTTING CHRIST, icone del metal estremo ellenico dal 1987, è una vera fortuna la loro presenza sul palco, avendo subìto un terribile incidente con il tour bus avvenuto in Germania, accolti calorosamente dal pubblico già numeroso, partono con “666” dando inizio ad un viaggio nell’oscurità.

Dal nuovo disco Pro Xristou pubblicato l’anno scorso, eseguono solo Like Father, Like Son, avendo una vasta discografia dagli esordi traggono solo Non Serviam, dando spazio ai lavori più recenti traendo canzoni come P’unchaw kachun – Tuta kachun e Kata Ton Daimona Eaytoy.

La risposta del pubblico è entusiasta, alimentato dall’energia oscura sprigionata dalla forte tenuta di palco ed interazione, i fratelli fondatori Sakis e Themis Tolis rispettivamente cantante-chitarrista e batterista, sferrano una ritmica micidiale sostenuta da una tempesta di piatti e pelli.

Kostis Foukarakis rinforza la ritmica sfregiata da taglienti assoli, e Kostas Heliotis solidifica il tutto con profonde linee di basso, entrambi partecipano ai cori affiancando Sakis che impone la sua voce dirompente, la violenza del loro particolare sound che fonde black, death e thrash metal, talvolta è stemperata da parti corali creando atmosfere di esoterismo ed occultismo.

Si passa dalla contemplazione allo scannarsi nel moshpit, oltre alle wall of death e circle pit sotto il loro incitamento, tutto procede alla grande ma purtroppo dopo una decina di canzoni, i greci salutano con Grandis Spiritus Diavolos terminando un’esibizione schiacciante, dando un ottimo inizio alla serata raccogliendo meritate urla ed applausi.

Setlist:
666
P’unchaw kachun – Tuta kachun
Fire, God and Fear
Kata Ton Daimona Eaytoy
Like Father, Like Son
Elthe Kyrie
Non Serviam
Societas Satanas (Thou Art Lord cover)
Grandis Spiritus Diavolos


La serata prosegue con i SATYRICON grandi esponenti del black metal norvegese, quando entrano in scena il fervore dei fans è altissimo, Satyr brandisce una bandiera con croce rovesciata e prontamente attaccano con Now, Diabolical, ripristinando l’entusiasmo della folla incrementata.

Rispetto a tutte le altre volte che li vidi scenicamente risultano meno impattanti, Satyr in felpa e jeans da tempo ha abbandonato l’outfit, ma vedere i session musicians puliti e in semplice camicia nera senza l’ombra di una borchia è troppo, vero che è la qualità della musica che conta ma da una band black metal sulla breccia dal 1991, anche la parte scenica è importante.

Detto questo l’esibizione procede senza sbavature, proponendo cavalli di battaglia come Nemesis Divina e Mother North, Black Crow on a Tombstone e The Pentagram Burns, rendendo l’atmosfera gelida con il loro sound, dove regnano le tenaci chitarre di Steinear “Azarak” Gundersen e Attila Vörös, oscuri giri di basso da parte di  Phil Pietersen Smith, mentre il tastierista Anders Hunstad era presente ma completamente sovrastato.

Frost è in perfetta forma e come sempre il motore propulsore, tormenta piatti e pelli con ferocia e precisione, la prestazione di Satyr è di grande calibro la sua voce è sempre marcata e oscura, come tenuta di palco per la prima parte dello show non è stata convincente, sembrava sottotono e vagava per il palco, ma in seguito si è ripreso divenendo più coinvolgente.

Spende parole di affetto per noi e l’Italia dove produce vino da tanti anni, il pubblico apprezza e ricambia con enfasi le sue parole come ogni canzone, moshpit e crowdsurfing non sono mancati sino alla conclusiva K.I.N.G., dopodiché la band di Oslo può ritirarsi a testa alta, per aver spianato la strada ai tanto attesi headliner.

Setlist:
Now, Diabolical
Our World, It Rumbles Tonight
Black Crow on a Tombstone
To Your Brethren in the Dark
Nemesis Divina
Die by My Hand
The Pentagram Burns
Mother North
K.I.N.G.


Siamo giunti alla terza ed ultima parte di questo viaggio nell’oscurità, la diabolica The Unholy Trinity sta per essere completata, durante il cambio palco il numeroso pubblico è sempre più impaziente, finalmente l’attesa finisce e calano le tenebre con l’arrivo dei BEHEMOTH.

Quando Nergal e compagni prendono posizione la platea esplode, le urla vengono spezzate dalle note di The Shadow Elite, la quale assieme alla title track The Shit Ov God saranno le uniche tratte dal nuovo disco che uscirà il prossimo maggio, se questo è il primo assaggio l’intero lavoro sarà una bomba.

L’impatto scenico è ben curato con pedane laterali, aste con serpenti e simboli forgiati nel metallo, lo stesso per i loro costumi e corpse painting, luci e colonne di fumo ben studiate il tutto completato dalla loro invidiabile malvagità e determinazione che riversano sui fans in delirio.

La loro potenza oscura dilaga rapidamente grazie a fucilate come Ora Pro Nobis Lucifer, Christgrinding Avenue, Conquer All, Christians to the Lions, e, soprattutto la loro prima canzone scritta Cursed Angel of Doom, vere e proprie gemme maledette che generano un moshpit infernale con tanto di crowdsurfing.

L’euforia cresce esponenzialmente mentre Nergal e Seth, scaricano addosso tonnellate di riff e assoli bestiali, tenute saldamente dalle rombanti linee di basso tracciate da Orion, i quali tengono perfettamente il palco scambiandosi di posizione e salendo sulle pedane laterali, mentre il cingolato Inferno picchia dannatamente forte da far tremare il palco.

Ovviamente il pilastro portante è l’inossidabile Nergal, una sorta di entità malefica che con il suo carisma magnetico, ha il potere di catturare ogni singolo spettatore, la sua gola è una fornace dalla quale sgorga un growl demoniaco, oltre a varie blasfemie in italiano e quando indossa la tiara nera, si trasforma in un inquietante sacerdote maledetto.

Con l’immancabile Chant For Eschaton 2000, durante la quale Orion scende dal palco suonando davanti ai fans in prima fila, si ritirano per una meritata pausa, tornando alla carica dopo breve tempo terminando con O Father O Satan O Sun!, terminando una performance assolutamente granitica aprendo nel locale un varco per l’inferno, urla ed applausi assordanti rimbombano mentre i polacchi si ritirano nell’oscurità.

Stasera l’Alcatraz di Milano si è veramente trasformato nel tempio del male, grazie ai ROTTING CHRIST, SATYRICON e BEHEMOTH i quali hanno dato anima e corpo sul palco, per dare ai fans un’indimenticabile show raggiungendo pienamente l’obbiettivo.

Probabilmente lo schieramento di cristiani bigotti direbbe che il male ha trionfato, ma se questo significa promuovere la libertà di espressione, permettendo alla gente di divertirsi assistendo ad uno spettacolo, senza far male a se stessi e agli altri ben venga!
Ringraziamo la MC2 Live per aver organizzato questo fantastico evento. Alla prossima!

Setlist:
The Shadow Elite
Ora Pro Nobis Lucifer
Demigod
The Shit Ov God
Conquer All
Blow Your Trumpets Gabriel
Ov Fire and the Void
Christgrinding Avenue
Bartzabel
Wolves Of Siberia
Once Upon a Pale Horse
Christians to the Lions
Cursed Angel of Doom
Chant For Eschaton 2000

Encore:
O Father O Satan O Sun!


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Giacomo Cerutti

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