PAUL GILBERT al Crossroads Live Club di Chiara Lucarelli
Roma, Crossroads â Câera elettricitĂ nellâaria, e non solo quella che passava tra le corde della chitarra di Paul Gilbert. Lâex Mr. Big, oggi vero e proprio samurai delle sei corde, ha travolto il pubblico romano con uno show che Ăš stato piĂč una lezione di rock che un semplice concerto.
Il momento clou? Un lunghissimo medley dedicato ai Led Zeppelin, che ha lasciato il pubblico a bocca aperta e con i polpastrelli in fiamme solo a guardarlo.
Gilbert ha attraversato lâintero universo zeppeliniano con una devozione chirurgica e unâenergia animalesca. âKashmirâ, âBlack Dogâ, âWhole Lotta Loveâ e persino frammenti di âStairway to Heavenâ si sono intrecciati in una suite strumentale che sembrava voler riscrivere la storia del rock con un plettro in mano. Nessuna voce, solo chitarra, basso e batteria â e bastavano eccome.
Non Ăš solo velocitĂ â anche se ce nâera da far impallidire qualunque shredder â ma controllo, espressivitĂ , gusto. Paul Gilbert Ăš un funambolo del suono, capace di passare da scale vorticose a riff granitici con una naturalezza quasi disarmante. Ogni nota sembrava urlare: âEcco cosa succede quando tecnica e passione vanno a braccetto.â
In unâepoca in cui il virtuosismo viene spesso visto con sospetto, Paul Gilbert lo trasforma in una forma dâarte viva, trascinante, emotiva. E al Crossroads, per una notte, Roma ha avuto la sua personale stairway to heaven.
Si ringrazia il Crossroads Live Club
Qui sotto la gallery a cura di Chiara Lucarelli


























